Chimico italiano scopre un nuovo cannabinoide contenuto nella cannabis, il THCBD.

Una scoperta tutta italiana fa nuova luce sulla composizione chimica della cannabis con una nuova serie di cannabinoidi, come il THCP, una sorta di THC potenziato dal punto di vista farmacologico, che possono cambiare completamente l’approccio della cannabis in medicina per come è stato fino ad oggi. 

E’ una scoperta tutta italiana che può rivoluzionare la cannabis in medicina a livello globale. E soprattutto è la dimostrazione che nel settore cannabis, anche nella ricerca scientifica, siamo tra i primi al mondo; il problema, a livello generale, è che venga adeguatamente finanziata. Ad ogni modo quella fatta dal gruppo di ricercatori guidati dal chimico Giuseppe Cannazza, che studia la cannabis relativamente da pochi anni e si sta affermando tra i più grandi esperti a livello mondiale, può essere una svolta epocale per lo studio della chimica della cannabis e le sue applicazioni farmacologiche. Lui che tempo fa ha dichiarato di essersi avvicinato alla cannabis dopo un pregiudizio iniziale, e che se ne è innamorato per la sua molteplicità di principi attivi e potenzialità terapeutiche e che è stato selezionato dall’OMS come esperto per la procedura di revisione della cannabis terminata poco tempo fa, che è sfociata con una richiesta da parte dell’organismo internazionale di riclassificarla, riconoscendone le proprietà mediche.

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